Verso la Pasqua 2017
“La Quaresima è un tempo propizio per aprire la porta ad ogni bisognoso e riconoscere in lui o in lei il volto di Cristo. Ognuno di noi ne incontra sul proprio cammino. Ogni vita che ci viene incontro è un dono e merita accoglienza, rispetto, amore”. Così papa Francesco nel messaggio per la Quaresima di quest’anno.
L’esortazione del Papa è che la Quaresima segni, per ciascuno di noi, “un nuovo inizio”. È l’invito alla conversione “per non accontentarsi di una vita mediocre, ma a crescere nell’amicizia con il Signore.
La Parola di Dio, “forza viva, capace di suscitare la conversione nel cuore degli uomini”, ci aiuta ad aprire gli occhi per accogliere la vita e amarla, soprattutto quando è debole. L’esempio dell’uomo ricco e del povero Lazzaro ci insegna che “la giusta relazione con le persone consiste nel riconoscerne con gratitudine il valore… perché ogni persona è un dono”.
E come non pensare al nostro p. Mario Pesce SJ? Quante volte, con la vita e la parola, ci ha ripetuto che Cristo e i poveri sono la stessa cosa!… Un cuore grande, il suo, un amore straordinario per i poveri, i lebbrosi, i bambini soprattutto. Ci ha insegnato che ogni “opera di carità” non deve essere un modo di “scaricarsi la coscienza” attraverso l’elemosina, ma deve tradursi in un vero cammino di conversione, che passa attraverso l’incontro spirituale con l’altro, vicino o lontano, soprattutto se debole e povero.
È la grande eredità che ci ha lasciato e che insieme stiamo portando avanti.
Oltre al grazie grande che ci giunge da vari luoghi, facciamo eco alle sempre nuove richieste di aiuto che riceviamo. E come tacere le “richieste silenziose” che ci giungono come un “urlo” da varie situazioni di emergenza? L’ultima è appena arrivata da Bocaranga (Rep. Centrafricana), missione sostenuta per i due foyers per ragazze e per vari progetti: pozzi, costruzione aule, sala informatica. Sr. Elena Berini delle Suore della Carità di S. Antida ci scrive:
Gruppi di ribelli sono entrati a Bocaranga e hanno iniziato a sparare: ci sono stati più di 18 morti, altri sono scomparsi… Hanno bruciato il mercato, negozi… Hanno forzato le porte delle case della gente e rubato i loro beni …tutto è stato così rapido! La moglie di uno dei nostri insegnanti è stata uccisa. Hanno assaltato la missione dei padri Cappuccini e l’hanno saccheggiata. Quante emozioni, paure! Siamo immerse in un fiume di insicurezza, con le tante persone che si sono rifugiate nella nostra missione. Le abbiamo accolte nei foyers, nelle aule del liceo: più di 250 persone! Cerchiamo di confortare, di alleviare la sofferenza con le nostre parole, con i nostri gesti concreti di aiuto e con la preghiera. Nel Suo cuore di Padre deponiamo le grida e i pianti delle famiglie che hanno perduto persone care, la disperazione di coloro ai quali tutto è stato rubato, bruciato, saccheggiato… la tristezza dei bambini privati dell’istruzione, dei corsi a scuola, la nostra sofferenza di vivere la nostra missione sempre sotto tensione, circondate da tanta violenza. Ma… nonostante tutto noi continuiamo a credere e a sperare che…
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