Emergenza Siria e Libano
In quest’articolo descriviamo la situazione di fine 2015, ma purtroppo la grave situazione perdura…
Nella circolare dell’Estate 2015 avevamo pubblicato l’appello delle suore di Santa Giovanna Antida, ora riceviamo il loro grazie per l’aiuto inviato insieme alla descrizione della situazione di questi paesi.
“Nella mia qualità di coordinatrice dei progetti sociali pastorali per Libano e Siria, vengo a esprimere con la presente la nostra gratitudine per la vostra donazione in favore dei rifugiati siriani che si sono affidati a noi. Grazie a voi, noi abbiamo migliorato le loro condizioni di vita perché la vita qui è difficile per noi libanesi come per i siriani sulla nostra terra. I nostri cuori le nostre porte sono sempre aperte per dare sollievo a questi rifugiati diventati così numerosi nel nostro paese. Ma ci troviamo davanti a difficoltà aumentate di ordine sociale, politico e finanziario“. (sr Mona Corbani)
In Siria è un’emergenza continua con una continua fluttuazione di persone da un angolo all’altro del paese, così come si muovono le zone di guerra. Le sorelle a Damasco e nella regione di Hauran incontrano sempre più difficoltà nel soddisfare le esigenze delle loro scuole e delle famiglie provenienti da zone di guerra del paese che si stabiliscono a Damasco. L’inverno peggiora la situazione delle famiglie sfollate.
In Libano, la divisione politica tra le parti è sempre più forte: le divergenze impediscono l’elezione di un presidente e i lavori parlamentari. Tutto è paralizzato e tra i molti problemi irrisolti ci sono quello della spazzatura che riempie il paese e il razionamento dei viveri. Tutto ciò ha scatenato proteste, fino a portare il caos nelle strade. Da parte sua, la Banca mondiale afferma che se politici non eleggono un presidente il più presto possibile, non sarà in grado di offrire sostegno finanziario allo Stato libanese. Il Libano è già rovinato da trent’anni di guerra e il suo bilancio era già in deficit. Ora c’è quasi 1 milione e mezzo di profughi siriani e questo afflusso ha ulteriormente contribuito all’impoverimento: 500.000 siriani hanno sostituito i libanesi nel loro lavoro, aumentando la disoccupazione e l’esodo dei giovani al di fuori del paese.
La guerra regionale e la crisi socioeconomica ha avuto conseguenze negative per la gente e di conseguenza per la missione delle suore di S. Giovanna Antida: “Noi siamo al servizio dei poveri in tutti i nostri centri, in particolare a Damasco, Baskinta (villaggio libanese, a circa 30 km da Beirut) e a Nabaa (quartiere di Beirut), che di tanto in tanto ci sollecita. A Damasco un problema è l’educazione dei bambini perché i genitori nonostante la loro povertà desiderano fornire una buona educazione ai loro figli nelle scuole private. A Nabaa le suore continuano a servire 200 famiglie libanesi e 50 famiglie di rifugiati siriani. Gli uni e gli altri hanno bisogno del nostro sostegno finanziario”. A Baskinta i genitori stanno lottando per pagare un loro piccolo contributo. Per il nuovo anno accademico 2015-2016 sono stati accolti a scuola 26 studenti siriani e nove interni, per un totale di 35 alunni. L’istituzione sociale ha accolto 50 ragazze interne: 37 libanesi, nove siriane, tre egiziane e una irachena. L’istituzione sociale, che è al servizio degli studenti libanesi e stranieri, non può bastare perché il costo annuale per le ragazze interne libanesi e siriane ammonta a $ 5000. Le spese coprono la scuola, cibo, materiale scolastico, riscaldamento, trasporto e attività. Il Ministero degli Affari Sociali paga $ 1500 all’anno per ogni libanese e bisogna coprire i rimanenti $ 3500, mentre gli studenti stranieri non ricevono alcun aiuto. Oltretutto è un anno che il Ministero degli Affari Sociali è paralizzato a causa della crisi e non dà alcuna sovvenzione (per la scuola primaria semi gratuita, ci sono già tre anni di ritardo dei contributi statali).
Ecco cosa hanno fatto le suore con l’aiuto del Gruppo India:
– assicurato il trasporto scolastico, fornito zaini e altro materiale didattico a 30 bambini siriani del nido e della scuola primaria “El Riaya” di Damasco
– fornito trasporto scolastico e zaini a 15 studenti della scuola di Baskinta, tutti figli di rifugiati siriani
– migliorato le condizioni di vita fornendo alimentari e suppellettili a 10 famiglie siriane del quartiere di Nabaa a Beirut.
Quest’assistenza, anche se limitata, ha sollevato molte famiglie che hanno problemi per la scolarizzazione e la nutrizione dei bambini. Alcuni beneficiari hanno voluto mostrare il loro apprezzamento inviando le loro foto.